Si fa presto a dire “Master”! Perché non dappertutto è la stessa cosa.
Soprattutto in Italia il termine “Master” è utilizzato da molti soggetti privati che promuovono corsi post-laurea o post-diploma. In tali casi, la parola fa riferimento non al titolo rilasciato ma al corso stesso. Eppure, almeno in Europa, i sistemi universitari dei diversi paesi dovrebbero tendere a uniformarsi secondo il percorso segnato dal Processo di Bologna, un accordo di riforma internazionale – iniziato nel 1999 nel capoluogo emiliano – dei sistemi di istruzione superiore dell’Unione Europea che ha lo scopo di costruire lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (EHEA – European Higher Education Area). Tra le linee guida del Processo di Bologna, l’adozione da parte di ogni paese di un sistema con due cicli principali in cui l’accesso al secondo avviene solo dopo il conseguimento del primo (è ciò che in Italia chiamiamo tre + due) e l’armonizzazione dei titoli di studio.

È su quest’ultimo obiettivo dell’accordo europeo che il nostro paese si discosta da altri, almeno in ciò che concerne la terminologia. Per chiarezza, conviene fare riferimento all’ordinamento anglosassone che costituisce un modello per altri sistemi universitari, anche non UE, che ne ricalcano sostanzialmente lo schema.

Generalmente il primo ciclo universitario è indicato con il nome Bachelor e ha durata triennale o quadriennale; il secondo è il Master, di durata variabile tra uno e due anni. In base agli accordi di Bologna, si accede al secondo livello con 180 crediti ECTS conseguiti nella fase del Bachelor.

I corsi vengono proposti da università in tutto il mondo e i settori disciplinari in cui uno studente può approfondire le proprie conoscenze sono ovviamente i più vari: Engineering, Law, Art, Design, Sciences, Biology, IT, Sustainability, International Relations e tanti altri. Tra i più gettonati ci sono quelli che si possono definire Business, Economics and related courses che comprendono master in Accounting and Finance, Banking, Business, Management, Marketing, Business Mathematics and Statistics, Economics, Financial Economics, International Business e così via.

Orizzontarsi in un’offerta tanto vasta e variegata non è facile. Occorre mettere a fuoco con precisione l’area di interesse, analizzando in dettaglio i programmi di tutti gli anni di corso. Facendo attenzione che,  discipline con lo stesso nome nelle diverse università talvolta si sovrappongono ma molto spesso differiscono in maniera notevole. In tal modo si deve arrivare a definire una short list di atenei tra cui individuare quelli a cui inviare l’application. Questa fase di ricerca si rileva anche utile in seguito, quando nel colloquio di ammissione lo studente dovrà esporre i motivi che lo hanno indotto a scegliere quella istituzione con quella struttura di insegnamenti.

Ai corsi di Master arrivano giovani che hanno appena terminato il Bachelor e intendono specializzarsi. Molto spesso fanno questa scelta dopo aver trascorso – all’indomani del diplomauno o più anni di lavoro in un’impresa. In questi ultimi casi il legame tra l’istruzione superiore e la pratica aziendale sortisce risultati particolarmente utili. Ma una cosa è certa: chi ha un Master è ampiamente avvantaggiato quando entra mondo del lavoro. Ed è giusto che sia così: sforzi e sacrifici meritano un premio.

Il termine Master può designare anche un livello di corsi più elevato, post laurea, quando parliamo di  MBA (Master in Business Administration), vale a dire quei programmi di studio – organizzati dalle migliori business school del mondo – che trasmettono le conoscenze per gestire persone e imprese, per diventare manager nel mondo degli affari.

Molti studenti che dopo il Bachelor intendono completare gli studi con il Master, nella fase della scelta cercano un supporto sicuro. Non possono infatti rischiare di compiere scelte che potranno rivelarsi deludenti dopo aver investito tempo e denaro e si rivolgono a studi di consulenza specializzati come U4YOU. Lì gli studenti possono confrontarsi con professionisti con un ventennio di conoscenza di questi temi. Un percorso troppo complesso per la scelta di una buona scuola? No, il gioco vale la candela perché la posta in gioco è costruire, pezzo dopo pezzo, il proprio capitale umano.

Redazione News4You
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