Su e giù nelle classifiche universitarie

Quali sono le migliori università? Per rispondere dovrebbe essere sufficiente una classifica tra le numerose che vengono stilate e, dal primo posto al decimo o al cinquantesimo o al centesimo si trovano in bell’ordine tutte le eccellenze negli studi accademici. In realtà le cose non sono così semplici. Se si vuole fare una graduatoria d’imprese industriali ci si basa sul loro fatturato, se vogliamo sapere quali sono le maggiori banche si mettono in ordine per raccolta di capitali e per decretare quali sono i Paperoni di un paese o del mondo si ricorre ai dati del loro patrimonio. Cifre precise, certe, che lasciano pochi margini alle opinioni. La qualità di un’istituzione educativa, invece, si può valutare in base a parametri molto diversi, anzi a mix di parametri diversamente assortiti tra loro che inevitabilmente danno risultati molto variegati. Come mai un’università che in un ranking compare tra le prime 30, in un’altra graduatoria occupa il quarantacinquesimo posto? Oppure non compare affatto? Occorre capire che cosa ci vuol dire ogni classifica tenendo presenti alcune importanti avvertenze.

I dati di partenza delle diverse graduatorie – in parte pubblici, in parte raccolti attraverso agenzie specializzate o, ancora, frutto di questionari sottoposti agli studenti – sono suppergiù simili ma vengono combinati in modo diverso e, soprattutto, con “pesi” diversi. Per esempio, il ranking più attento alla “student satisfaction” nel Regno Unito è il National Student Survey. Mentre Forbes  e  FT  sono classifiche che tengono in gran conto le occasioni professionali dei laureati, soprattutto nelle discipline economiche. Se si vogliono conoscere la reputazione e l’immagine di cui godono le università nel mondo vale la pena consultare il sito web di THE (Times Higher Education). Quest’ultima è indubbiamente una delle classifiche che godono di maggiore considerazione e notorietà, insieme alla QS World University Rankings e all’ARWU (Academic Ranking of World Universities) redatta dall’Università Jiao Tong di Shanghai.

Le graduatorie che mettono in fila ogni università nel suo complesso possono dare lustro alle istituzioni meglio piazzate e rappresentano un fiore all’occhiello per chi lì si è laureato. Hanno una maggiore importanza nella scelta della seconda parte di studi universitari, per conseguire un master, ma non risultano così utili per chi deve selezionare l’università all’estero puntando al bachelor. In ogni caso (anche per il master) anzitutto è meglio andare a vedere – in ciascuna di queste classifiche – l’ambito disciplinare che si vuole scegliere. In quelle graduatorie si può leggere qualcosa di utile perché non è detto che un ateneo con un’ottima tradizione di studi e ricerca nelle hard science (come fisica, chimica, biologia) abbia un’altrettanto buona reputazione nelle scienze umane, e viceversa.

Torna, a questo punto, per chi vuole iniziare, la domanda iniziale: quali sono le migliori università? E la risposta, abbiamo visto, diventa: “Dipende…”. Dipende dagli aspetti che più ci stanno a cuore e dipende dall’eccellenza d’insegnamento nelle diverse discipline. Per fare questa prima selezione le classifiche aiutano. Ma non possono bastare a un giovane che si appresta a buttarsi anima e corpo in una impresa impegnativa fondamentale per il proprio futuro e, di norma, economicamente onerosa per la sua famiglia. Ciò che deve individuare è una scuola che gli stia addosso come un vestito confezionato su misura. A partire dal budget di spesa, compatibile con lo sforzo che si può permettere, alla varietà dei percorsi di studio previsti dalle diverse università. E, ancora, nella scelta entrano variabili che spesso non ci sono nelle classifiche: università grande o piccola, clima (inteso proprio come meteo!) mite, caldo o poco importa, distanza da una grande città, distanza da casa. Scelte che qualche volta mettono ansia e nel fare le quali conviene affidarsi a chi ha esperienza in materia. Perché scegliere dove studiare significa decidere dove crescere intellettualmente, socialmente e persino emotivamente.

Redazione News4You
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