Cosa farò da grande

Antropologo o architetto? Economista o criminologo? Biologo o avvocato? All’eterna domanda che gli studenti di liceo si pongono, “cosa farò da grande?”, alcuni rispondono in modo chiaro e sicuro, altri – probabilmente la maggioranza – esprimono la loro confusione indicando gli studi universitari e le professioni più vari e incongrui.

La questione va dunque affrontata per tempo. Soprattutto se si ha in mente di andare a studiare all’estero. Il momento migliore è probabilmente l’inizio del penultimo anno di scuola superiore. Sia per chi ha le idee chiare ma deve comunque disegnare un percorso per arrivare all’obiettivo, sia per chi deve chiarirsele. Niente paura per chi non ci ha pensato prima e si trova all’inizio dell’ultimo anno: i tempi sono un po’ più stretti ma sufficienti per fare tutto. A inizio autunno ci si deve preparare per le scadenze di ammissione nelle università inglesi, americane e di altri sistemi che prevedono selezione o numero chiuso. Soprattutto nel sistema anglosassone il processo di selezione è anticipato e complesso: prevede una tempistica precisa e passaggi obbligati come la preparazione dei test internazionali, la raccolta di documentazione, l’elaborazione di un essay, tutto accompagnato dall’esposizione delle motivazioni e dal curriculum scolastico.

Il supporto di esperti che si occupano solo e da anni di queste cose – come il team di U4YOU – diventa molto utile e fa la differenza rispetto a scelte “fatte in casa” per vari motivi. Anzitutto perché l’aiuto alla scelta degli indecisi è più credibile – per i ragazzi – se intervengono professionisti esterni ai meccanismi familiari, che possono influenzare determinate opzioni in modo non del tutto razionale o sereno. Tipica la scelta di ripercorrere le orme professionali di uno dei propri genitori: ci sono ragazzi che si sentono in obbligo di farlo pur non sentendosi portati, altri che vorrebbero ma lo evitano temendo il confronto con il padre o la madre, altri ancora che rifiutano questa possibilità per partito preso pur avendo tutte le caratteristiche per aver successo nel lavoro paterno o materno. C’è poi chi ha una vera vocazione ma anche chi crede di averla e non si rende conto che si tratta soltanto di una infatuazione, un entusiasmo del momento verso una professione destinato a spegnersi presto.

In tutti questi casi – e innumerevoli altri perché ogni giovane fa storia a sé – i consulenti di U4YOU, con un approccio allo stesso tempo amichevole e professionale, cercano in questa fase di “tirare fuori” dai ragazzi quello che davvero hanno voglia e sono capaci di fare. Spesso facendoglielo scoprire con meraviglia perché prima non ci avevano pensato.

Qui arriviamo alle fasi in cui l’intervento degli esperti è non sono utile ma praticamente insostituibile. Anzitutto la costruzione del ventaglio di possibilità di studio che il ragazzo e la sua famiglia possono scegliere in Gran Bretagna (*) o negli Stati Uniti, in Francia, in Svizzera o in altri paesi. Soltanto chi si occupa professionalmente di questi temi da anni può presentare un quadro quanto più possibile completo e vario (per esempio in termini di impegno economico). Infine, gli stessi consulenti affiancheranno gli studenti nella preparazione dei documenti, delle certificazioni linguistiche e nel seguire l’iter di domande e iscrizioni evitando il rischio di scivolare sulla buccia di banana del mancato rispetto di una scadenza. Un passaggio piuttosto complesso e che in alcuni casi può prevedere la scelta dello studente di non accedere direttamente all’università ma di rafforzarsi nella conoscenza della lingua straniera con un Gap year (lingua e lavoro) o un foundation/pathway dedicato agli studenti internazionali. Programmi che iniziano a settembre o a gennaio, durano da sei a nove mesi e servono anche a chiarirsi le idee sul percorso da seguire.
‘Individuata la disciplina di maggior interesse da studiare, scelta l’istituzione più adatta alle proprie aspirazioni, ottenute le certificazioni linguistiche e svolte le pratiche per le domande (application), adesso tocca allo studente decollare verso una delle esperienze tra le più formative della vita.

Non tutti i ragazzi che vanno studiare all’estero arrivano dal liceo. Molto spesso sono giovani con una laurea italiana di primo o anche secondo livello (3+2) oppure un Bachelor in una università estera e intendono completare un percorso di studi con un Master. Anche per loro la consulenza di esperti può rivelarsi l’asso nella manica per fare la scelta giusta.provenienti da paesi UE pari a quello dei propri cittadini.

Redazione News4You
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