Due città dove la qualità della vita è fra le più alte del pianeta; decine di nazionalità diverse che convivono in perfetta armonia; risultati PISA fra i primi dieci al mondo; inquinamento ai minimi livelli; tolleranza ai massimi livelli; sicurezza e integrazione; opportunità di lavoro per tutti o quasi. E tutto in uno! Sembra la pubblicità di un noto ovetto di cioccolato, ma è proprio così. E’ il Canada.
Il paese dalle due anime, francese e inglese, che per il suo 150° compleanno ha conquistato lo status di superpotenza dell’educazione; il secondo come dimensione dopo la Russia, gentile mix di tante culture, bellissimo, pacifico, stabile, sicuro, ecologico. E ora, con una impennata nelle iscrizioni fino al 20% negli ultimi due anni, anche il paese più ambito dagli studenti internazionali che hanno superato i 350mila. Eventi come la Brexit e l’elezione di Trump negli USA hanno sicuramente contribuito al picco degli ultimi due anni, ma è da molto che il trend di iscrizioni cresce stabilmente.
Dietro questi risultati da favola c’è un governo stabile da decenni, che crede nell’educazione e investe nella scuola. Non a caso è anche il paese con la più alta percentuale di laureati, oltre il 50%. Nonostante le differenze geografiche, linguistiche, culturali e organizzative, le 13 giurisdizioni in cui il Canada è ripartito – 10 province e 3 territori – propongono un’offerta educativa sostanzialmente simile e di altissima qualità, da un capo all’altro del paese.
Che cosa c’è dietro l’exploit degli ultimi anni? Che cosa rende il Canada così speciale agli occhi di centinaia di migliaia di ragazzi che arrivano dagli angoli del mondo più remoti?
Il Canada è un paese immenso e bellissimo, con aree geograficamente molto diverse e grandi variazioni climatiche. È il paese delle foreste, dei ghiacci, dei laghi: ne ha più sul suo territorio di tutti gli altri paesi del mondo messi insieme. È anche un paese stabile, l’economia è sana e in crescita, il tasso di disoccupazione è basso, i nuovi arrivi sono ancora benvenuti.
I 35 milioni di abitanti – solo 3,9 per chilometro quadrato (da noi circa 200), ma in crescita – sono distribuiti in gran parte lungo il confine con gli Stati Uniti. Tre grandi aree metropolitane, Toronto con 6 milioni di abitanti, Montreal con 3 milioni e 800mila e Vancouver con 2 milioni e mezzo, si dividono un terzo della popolazione totale, con una percentuale di immigrati e coppie miste da record.
Justin Trudeau, Premier giovane, popolare e molto social, continua una politica inclusiva e multiculturale iniziata negli anni 70 da suo padre sulla scia delle ondate di immigrazione partite nel 1800. Il sistema scolastico, di altissimo livello come evidenziato dai test PISA, non fa distinzioni fra studenti nati in Canada e ragazzi arrivati da fuori, e dà a tutti gli stessi strumenti educativi. C’è ancora posto per tutti, o quasi, e il messaggio è che una volta raggiunto il diploma si può restare nel paese.
Qualità delle proposte educative di altissimo livello, costi fra i più bassi a livello internazionale, che cosa offre in concreto il Canada ai nostri studenti?
I corsi di lingua – francese ma soprattutto inglese – per cominciare: che siano programmi specifici per la fascia di età 14-17, o destinati ai ragazzi più grandi, tutti prevedono che si arrivi alle certificazioni con una “full-immersion” non solo nell’apprendimento ma anche nella vita del posto con partecipazione a eventi, gite e escursioni. Specialmente mirati a un inserimento “morbido” nella vita universitaria sono i programmi Pathways di preparazione all’università; sono programmi che prevedono il raggiungimento di un livello ottimale nella lingua di studio, e spesso anche corsi di introduzione al tipo di facoltà scelta.
I giovanissimi possono scegliere fra un quarto anno all’estero in uno dei licei canadesi di lingua inglese o francese, tanto per vedere come si vive e si studia dall’altra parte del mondo, oppure un periodo a scelta in uno dei licei internazionali che affiancano ai programmi accademici in inglese attività extra, musica, arte, teatro e molto sport.
La vera festa arriva per i neodiplomati del liceo; l’offerta è così abbondante e così varia da far girare la testa: oltre alle numerose università di stampo tradizionale che offrono Bachelor, Master e PhD, esistono moltissime istituzioni a vocazione prettamente professionale: sono i Community Colleges e i Career o Vocational-Technical Colleges, che formano in 1-3 anni ragazzi pronti a lanciarsi subito nel mondo del lavoro, qualunque sia l’area scelta. Un numero quasi infinito di possibilità, anche le più inusuali come Medicina Olistica, Carpenteria o Manutenzione Navale. E’ una formazione “monotematica” – in Italia non abbiamo nulla di simile – che unisce a una base accademica, lezioni e laboratori, periodi di apprendistato retribuito, anche lunghi, in azienda. Al termine, con un certificato o diploma (Applied Degree, Associate’s Degree, Associate of Science) si è pronti per il lavoro, con percentuali nelle assunzioni fino al 90% solo in Canada. Chi nel frattempo ha scoperto in sé la vocazione dello studente può, invece, proseguire ed entrare a metà percorso verso un Bachelor. Comunque vada, andrà benissimo!
Redazione News4You
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News4You – ottobre 2017
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