Nina, milanese, 19 anni, BA (Hons) Theatre and Performance, University of Surrey, UK

“Sono un po’ milanese e un po’ della Basilicata”. Estroversa e timida. Pigra e sportiva. Allegra e seria. Sempre sospesa fra un estremo e l’altro, la personalità perfetta per un ambiente in cui si è sempre nei panni di qualcun altro. Nina studia Theatre and Performance alla University of Surrey, per intenderci una delle migliori scuole del Regno Unito, a mezz’ora di treno da Londra.

È appena tornata da una prova e nonostante la stanchezza racconta con senso dell’umorismo molto British della sua vita in Inghilterra. La sua storia prende l’avvio molto tempo fa nelle prime recite a scuola e nella scelta di un liceo, il linguistico Verri di Milano, con un proprio gruppo teatrale. “Avevo pensato di fare il quarto anno all’estero, ma ho preferito rimanere per concentrarmi sull’obbiettivo vero: studiare Performing Arts all’università, nel paese con la più grande tradizione teatrale, l’Inghilterra.” Già in quarta liceo Nina, con l’aiuto di U4You, seleziona cinque università, avendone però in mente una in particolare che per lei – e non solo – è la migliore: l’Università del Surrey, dove chi studia teatro si appoggia alla celeberrima Guilford School of Acting.

“È un mondo idilliaco. Ci devo andare.” Leggendo gli obbiettivi educativi della scuola ci si rende conto del suo valore: incoraggiare nello studente immaginazione, curiosità, creatività e spirito critico. Essere ispirazione per le scelte future. Svilupparne le competenze storiche, analitiche, critiche, comunicative e tecniche per affrontare ogni fase del teatro come professione. Non è poco.

Nina sa che per essere ammessa deve avere un curriculum scolastico di altissimo livello – è anche richiesta una media di 85/100 all’esame di maturità – e per due anni non fa altro che studiare. “No vita sociale, studio e basta.” racconta “Ho lottato per arrivare a questo”. Parole testuali. Unica distrazione, l’attività nel gruppo teatrale della scuola, che le serve anche come credenziale.

Per le application si fa affiancare da U4You, di cui le ha parlato la sua insegnante d’inglese.

I voti non bastano. Ci sono molti documenti da mandare”. Oltre al curriculum scolastico e le registrazioni degli spettacoli del gruppo teatrale, una descrizione personale in inglese, un’intervista su Skype sempre in inglese, la lettera di un professore che la conosce, il test IELTS. “Il mio liceo, anche se linguistico, non preparava alle certificazioni”.

La fatica viene premiata, Nina viene ammessa e in settembre, 2016, mette piede nell’appartamento universitario condiviso – solo ragazze: 2 cinesi, 2 malesi, 2 inglesi e lei – scelto in funzione del suo budget e inizia.

I primi tempi non sono facili: difficile fare amicizia, specialmente con gli inglesi che si muovono in gruppi chiusi e pensano alla birra del weekend. In più la casa è lontana dal campus. All’università lavora molto: recitazione, danza, produzione, ricerca, laboratori e studio, studio, studio. In caso di difficoltà un insegnante-tutor è a disposizione per aiutarla: l’università è molto attenta ai ragazzi e cerca di non farne rimanere indietro nessuno.

Chiediamo a Nina com’è organizzato il suo corso. “Come una piramide, da una base larga si restringe il campo. Io sono a metà”. Il primo è un anno introduttivo, con corsi uguali per tutti. Dal secondo anno gli studenti iniziano a seguire le proprie inclinazioni scegliendo liberamente, ma sempre in ambito teatrale, una parte dei corsi. Il terzo è l’anno delle scelte e ogni ragazzo prende una propria direzione. Nina sta scoprendo una grande passione per la produzione, e crede che il prossimo anno sarà questa la sua scelta: organizzazione, costi, luci, sound, costumi, comunicazione… “Abbiamo anche prodotto uno spettacolo per gli studenti del secondo anno. Mi è piaciuto moltissimo!

Parla con piacere degli spazi e delle attrezzature che la scuola mette a disposizione degli studenti. “25mila capi nel laboratorio dei costumi!” L’università fa di tutto per facilitare il lavoro ai ragazzi e renderlo interessante e gradevole. “È come mi aspettavo, impegnativo ma bello. Ero abbastanza preparata.”

“Un po’ difficile all’inizio, sentivo la distanza dai miei e dal mio ragazzo” racconta Nina. “Ero anche lontana dall’università. Ci mettevo troppo per andare e tornare e non restava tempo per uscire.”

Già a novembre parte la caccia a un nuovo appartamento. Lo trova in giugno bello, grande e anche vicino, così ora riesce a trovare il tempo anche per la vita sociale e per la palestra. Ci vivono in quattro, tutte ragazze, ognuna con la propria stanza; il costo mensile è poco più di 500 sterline. Aggiunto alle altre spese, porta a 900-1000 il budget di Nina. L’università incide per 9.250 sterline l’anno, in linea con le altre istituzioni inglesi.

Una spesa mediamente impegnativa, ma vale ampiamente il risultato. Che poi è il meglio. Su il sipario.

Redazione News4You
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