Alberto, 23 anni, milanese
Studi: Bsc in International Economics with concentration in Finance
Dove: USF – University of South Florida, Tampa, USA

Sorridente, espressione cordiale e con quella inconfondibile stretta di mano che anche chi è appena passato dagli USA fa propria. Incontriamo Alberto in un bar di Porta Ticinese, a Milano; è un pomeriggio caldissimo. Davanti a un caffè ci racconta la sua bella storia universitaria negli Stati Uniti.

“Mi sono laureato in International Economics alla University of South Florida a Tampa. Per me, che sono estroverso e sportivo, il posto perfetto!” Si capisce subito che è entusiasta della sua esperienza, e non ci vuole molto a identificarsi nelle sue parole: ognuno di noi può essere Alberto.

“Al liceo ero uno studente normale, e non ero certo una cima in inglese; anzi, per due anni ho preso il debito” ci dice, parlando del “prima”.
Tutto cambia quando va a Tampa, in Florida, per frequentare il quarto anno di liceo. Il passaggio non è facile ma vivere in una famiglia con due ragazzi più o meno coetanei, con cui è ancora in contatto, l’aiuta ad ambientarsi. Sente poco i suoi genitori, su Skype ogni due settimane.
“Nel periodo in cui si sta via è fondamentale staccare con l’Italia, se ci si vuole inserire”, dice. “Bisogna buttarsi.” Alberto l’ha fatto così bene che quando si è trattato di pensare all’università si è subito orientato verso l’estero.
“Sull’indirizzo avevo le idee chiare: Economia. Ero invece indeciso rispetto al paese: l’America, che già conoscevo o l’Inghilterra per essere più vicino a casa?”

Durante l’autunno dell’ultimo anno di liceo, con l’aiuto di U4You, fa domanda a diverse università inglesi e americane e si dedica alle complicate formalità delle application: moduli, documenti, essays, dossier, pagelle. Alcune istituzioni accettano la sua candidatura, ma la scelta andrà altrove: sempre grazie a U4You, in primavera Alberto incontra, a una fiera a Milano, il responsabile internazionalizzazione della USF, università che non conosce. Una chiacchierata, e nel giro di una settimana la decisione è presa: si va a Tampa.
“Il posto in cui vai è quasi più importante del programma, perché ci starai quattro anni. All’inizio è stata una scelta fatta col cuore, ma ho scoperto subito che è una università molto internazionale e ottima dal punto di vista accademico, anche per quanto riguarda il corso di studi in Economia a cui mi sono iscritto”.
Rispetto ad altre università americane di pari livello i costi sono contenuti: intorno a 18mila dollari per le rette più 15mila dollari circa per vitto, alloggio e altre spese, portano a un budget annuo di 33mila dollari l’anno.
Gli chiediamo se aveva paura, quando è partito. “Sì, ma bisogna buttarsi” risponde. E’ la frase che ripete più spesso durante la chiacchierata. L’università, 40mila iscritti e molti stranieri è perfettamente organizzata per accogliere gli studenti e aiutarli in ogni modo.
Domandiamo ad Alberto come si sia adattato a ritmi così diversi dai nostri.
“Il sistema americano è diverso dal nostro ma semplice; esami e scadenze sono suddivisi lungo l’anno, così non ci sono tempi morti o periodi sovraccarichi, e veniamo seguiti durante tutto il percorso; lavoriamo un sacco, però la fatica è diluita”.
Il primo è un anno di corso introduttivo in General Education, e offre materie più generali ma indispensabili come Critical Thinking, Research Skills, Written Communication, Social Sciences, Ethical Reasoning e così via; si fa veramente di tutto per per aiutare i ragazzi a immettersi nel percorso con gradualità e per ridurre al minimo il rischio di abbandono.

“Dal secondo anno in poi, avanti tutta, secondo il percorso scelto.” Alberto ha qualche difficoltà con l’inglese tecnico, diverso da quello di tutti i giorni. Con l’aiuto degli advisor sempre disponibili, e del dizionarietto che si è fatto da solo, se la cava brillantemente.
All’inizio, come tutti gli studenti, vive nel campus. Dal secondo anno in poi divide un appartamento in città con alcuni amici e compagni di università. Grazie a Whatsapp e Facetime è sempre in contatto con i suoi genitori.
Alberto non è certo un tipo introverso, ma gli domandiamo lo stesso se ha fatto fatica ad ambientarsi. “Non vieni mai lasciato solo e ci sono mille cose che puoi fare” ci dice “Tampa è una città universitaria e tutto ruota intorno alla vita di studenti e professori. Durante il giorno, i corsi. La sera, e durante il weekend, tutto il resto!”.
Sempre impegnato, e grazie anche al clima fantastico della Florida, Alberto si divide fra sport (per lui calcio, basket, arrampicata), molte altre attività anche di volontariato, e gli amici.
I ricordi più belli? “A parte i buoni risultati nello studio, i viaggi a Puerto Rico e nella Repubblica Dominicana durante lo Spring Break, i dopocena in cui ci raccontavamo le nostre vite”.
Qualche disavventura? “Una sola, quando ho rischiato di chiudere con l’università senza neanche iniziare, perché il primo giorno non riuscivo a trovare la mia classe, e quando sono arrivato c’era già la lezione successiva. Gli americani prendono molto sul serio la puntualità”.
Quattro anni passano in fretta; dopo la laurea Alberto potrebbe usufruire dell’OPT – Optional Practical Training, il programma che permette di lavorare negli Stati Uniti per 12 mesi, ma sceglie di tornare in Italia per lavorare nel settore della finanza. E, magari, pensare più avanti a un Master.
Due parole prima di salutarci? “Ho scelto una università americana perché è come me: organizzata. Per questo è perfetta anche per chi non ha le idee chiare. L’America ti dà tante possibilità, e non vieni mai lasciato solo”.

Come dargli torto?

Redazione News4You
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