Verso il miglior percorso di studi all’estero

KET, PET, TOEFL, IELTS, ACT, SAT… Il percorso di ogni studente che vuole andare a studiare all’estero passa da qui: una giungla di acronimi e sigle dietro cui ci sono le certificazioni delle conoscenze linguistiche o delle competenze in determinate materie. Le richiedono le università internazionali al momento dell’iscrizione degli studenti. Ci vorrebbe un ideale machete che per disboscare questa giungla, per vederci chiaro poter tracciare il miglior percorso di studi all’estero.

Le certificazioni di conoscenza dell’inglese sono nate sulle due sponde dell’Atlantico. Quelle britanniche gestite dall’Università di Cambridge o British Council e quelle degli Stati Uniti create da agenzie specializzate.

Le più richieste sono il CAE (Certificate in Advanced English), il TOEFL (Test of English as Foreign Language) e lo IELTS (International English Language Testing System) Il CAE è il quarto livello di verifica dell’inglese creata dall’Università di Cambridge e gestita dal British Council,  e viene dopo KET (Key English Test), PET (Preliminary English Test) e FCE (First Certificate in English). Anche se non è il massimo livello, come il Proficiency, il CAE è comunque definito dallo stesso ateneo di Cambridge “una prova di eccellenza”. Insomma, chi è a questo livello parla, scrive e comprende decisamente bene l’inglese.

Il TOEFL – richiesto agli studenti non madrelingua da Università e College britannici, americani, canadesi e australiani – prevede tre diverse tipologie operative : PBT (paper based) che è la prova tradizionale – sempre meno usata – eseguita con carta e penna,  CBT (computer based) eseguita su computer e basata su prove contenute in CD-ROM ogni volta diversi, infine IBT (internet based) che si svolge sul web e ovviamente sta soppiantando le altre due tipologie.

L’IELTS viene proposto in due moduli alternativi. Chi sostiene questo test può essere uno studente  o un laureato avviato a una carriera professionale all’estero e in questo caso sceglie il modulo Academic. Chi va a lavorare all’estero con un livello scolastico non universitario o vuole emigrare in Australia, Nuova Zelanda, Canada si indirizza all’opzione General.

Meno frequentate ma altrettanto necessarie nei loro ambiti culturali, le certificazioni relative ad altre lingue, come il diploma spagnolo DELE (Diplomas de Español como Lengua Extranjera), il francese DELF (Diplome d’Etudes en Langue Francaise), il tedesco DSH (Deutsche Sprachprufung für den Hochschulzugang) e il cinese HSK (Hanyu Shuiping Kaoshi).

Un altro importante gruppo comprende i test attitudinali, che certificano le competenze raggiunte in ambito scolastico e la capacità di pensiero critico. Indispensabili per accedere alle Università degli Stati Uniti – e richiesti talvolta in Università di altri paesi che tengono corsi in inglese – sono il SAT (Scholastic Assessment Test) o l’ACT (American College Testing). Il primo è strutturato in tre sezioni, ciascuna con test a tempo limitato: matematica, comprensione scritta, grammatica-vocabolario inglese. Nell’ACT, invece, non c’è la verifica del vocabolario ma c’è in più una sezione di scienze. Alcune Università richiedono il SAT o l’ACT arricchito da una prova di scrittura in aggiunta ai test standard.

Esistono poi prove specifiche per accedere a vari tipi di corsi di Master. Per esempio il GRE (Graduate Record Examination), il GMAT (Graduate Management Admission Test) o, specifico per chi studia Medicina e Odontoiatria in Gran Bretagna l’UKCAT (UK Clinical Aptitude Test) o il BMAT (BioMedical Admissions Test).

Come si vede, parlare di giungla non è così esagerato. I rischi sono numerosi: confondersi tra le tante sigle, prendere una direzione sbagliata perdendo tempo, energie e denaro, dare risposte sbagliate alle domande: per quali test conviene studiare? Quanti altri ce ne sono? Come ci si prepara e in quanto tempo? Quali sono le scadenze per iscriversi e partecipare? È vero che sono certificazioni che hanno una durata di qualche anno e poi scadono? Quali sono? Per districarsi nella giungla dei test e trovare risposte alle tante domande che sorgono non è quasi mai sufficiente il suggerimento dell’amico più grande, del compagno di scuola che “sa tutto” perché ha passato qualche notte su Internet a documentarsi. Non è un caso se fra le attività di consulenza più apprezzate da alcuni anni crescono quelle che aiutano i ragazzi a scegliersi il percorso di studi all’estero. Ci vogliono professionisti esperti, come i consulenti di U4YOU, che con una lunga esperienza e con tipologie di ragazzi molto varie con cui hanno lavorato, possono indirizzare correttamente. Uno dei loro segreti? Non trainano lo studente sui sentieri impervi di una scelta difficile, ma lo affiancano. Gli danno il machete e gli spiegano come, insieme, possono avanzare nella giungla.

Redazione News4You
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