Nick, 22 anni, Faculty of Medicine, Semmelweiss University, Budapest

Volevo studiare medicina fin da piccolo”, dice Nick al telefono, quando finalmente riusciamo a fare una chiacchierata dopo una settimana di tentativi falliti a causa dei suoi esami. “Nella mia famiglia abbiamo diversi medici. Per me è stata una spinta importante”. La voce e il modo di raccontare ci danno l’immagine di un ragazzo serio, legato alla realtà e molto simpatico. Un ragazzo che non ha avuto la vita sempre facile e proprio per questo ha le migliori possibilità di riuscire.

“Ho 22 anni, sono al terzo anno di medicina in Ungheria, alla Semmelweis University”. Il suo è un ateneo prestigioso, fondato a Budapest nel 1769, che offre un programma di medicina in inglese riconosciuto a livello europeo.

Di madre italiana e padre tedesco, Nick cresce in Sudafrica dove frequenta tutte le scuole fino alla maturità. “A scuola studiavo; sì, ero uno molto studioso ma non secchione”. Un buon equilibrio, grazie anche alla scuola che aggiunge al normale curriculum due ore di sport al giorno.

Quando, dopo il diploma, comincia a pianificare gli studi universitari, Nick pensa in primo luogo a Milano. “Mi sono iscritto ai test per i corsi in inglese di Humanitas, San Raffaele e Università Statale, convinto di entrare almeno in una di queste. Non avevo un piano B”. Si prepara a lungo, ma non ce la fa: pochi posti, troppi candidati. “È demoralizzante. Studi tanto ma sembra che sia tutto casuale”.

“Ci sono rimasto molto male” racconta “ma ho pensato subito a cercare un’alternativa.”

Quale, e come? Una sua amica gli parla di U4You, e Nick inizia un nuovo percorso con l’aiuto di Dafina, una delle fondatrici. Insieme valutano le alternative analizzando e confrontando università in tutta Europa, e restringendo mano a mano il campo. “Abbiamo selezionato tre università: Pécs, Semmelweis e Szeged, tutte in Ungheria.” Per tutte e tre vale una sola domanda, e si viene ammessi dopo un esame scritto e uno orale, in inglese. Nick parla questa lingua da sempre ma un conto è l’inglese di tutti i giorni, altra storia è quello del linguaggio scientifico. Ci sono ancora diversi mesi prima degli esami e bisogna utilizzarli al meglio. Sempre con l’aiuto di U4You, Nick individua un corso di preparazione alla selezione per Medicina presso il McDaniel College, un istituto universitario americano nel cuore di Budapest. In due settimane Nick valuta, sceglie, decide e parte. Da solo, moderno emigrante, arriva con i suoi valigioni in un paese che conosce solo sulla carta. “Sono arrivato sapendo zero del paese e della sua cultura”. Cinque mesi di lezioni, chimica, biologia, fisica e matematica, anatomia, anche l’ungherese. E un mese di simulazioni. Sono sei mesi di studio serrato. “Non volevo un altro rifiuto; dovevo assolutamente farcela”. Gli esami di ammissione sono a marzo. Nick è preparato e motivato. Tutte e tre le università gli aprono le porte. “Mi è arrivata una mail, seguita da una lettera ufficiale. Ero felice!”. Parlando con lui al telefono è ancora evidente, a distanza di tre anni,  l’entusiasmo per questa conquista.

Comincia così la sua vita universitaria in un paese diversissimo da quelli che conosce,  difficile anche perché l’atteggiamento dei locali – in pochi a parlare l’inglese – è piuttosto freddo verso gli stranieri.

Chiediamo a Nick in che modo si è organizzato. “Bisogna programmare tutto, studio e vita al di fuori”. Lezioni e studio prendono gran parte del suo tempo e non si può mollare altrimenti si rimane indietro. Tutte le materie di studio comuni anche a Medicina in Italia; 14 settimane di lezione a semestre con 2 esami parziali per materia, più due mesi di esami finali. Già dal secondo anno si incontrano i primi pazienti che di norma non sanno l’inglese e quindi c’è anche un corso obbligatorio di ungherese. Ogni giorno studia 3-4 ore e durante gli esami fino a 11. Per fortuna abita vicino all’università, in un appartamento in centro che divide con un altro studente.“Ho imparato che dovevo gestire il mio tempo. Studio molto, ma sono bene organizzato e riesco a fare anche altro; bisogna bilanciare tra studio e svago”.

Palestra, partite di calcio, qualche cena con gli amici, un corso di giapponese perché molti compagni vengono da quel paese. Anche la sua ragazza è giapponese; l’ha conosciuta a una festa organizzata dall’università in onore degli studenti del primo anno. Un battello sul Danubio, ragazzi di tutto il mondo che si vedono per la prima volta. Galeotta una passeggiata per vedere la città dall’alto.

La sua ragazza è tornata in Giappone; non ha retto alla pressione. “Io mi sono adattato bene, lei no” commenta Nick. “È un grande cambiamento. Bisogna avere un po’ di spirito di avventura, e fare una cosa alla volta”.

Adattarsi vuol dire anche gestire un budget; oltre al costo dell’università di circa 15.000 euro l’anno, c’è tutto il resto. 800 euro al mese coprono le spese, dall’affitto agli svaghi, ma facendo attenzione. “Ho imparato tante cose; faccio la spesa, cucino, spesso anche per gli amici, lavo e stiro. Sono indipendente!” Nick lo dice con orgogliosa umiltà, e lo salutiamo pensando che anche questo servirà a farlo diventare un medico eccellente e che, soprattutto, abbiamo dall’altra parte del filo un ragazzo straordinario.

Redazione News4You
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