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GLI STUDENTI DEGLI ATENEI MILANESI E LO STUDIO ALL’ESTERO

Abbiamo presentato oggi, i risultati della ricerca “Gli studenti degli atenei milanesi e lo studio all’estero” su un campione di 890 studenti iscritti nei 7 atenei milanesi, da noi svolta in collaborazione con Francesco Varano – specializzando in Marketing alla Bocconi. Il tema ha suscitato l’interesse della stampa che ne ha dato un’ampia copertura sulle principali testate nazionali.

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Con la ricerca, abbiamo voluto ottenere più di una semplice indagine statistica, il nostro obiettivo è stato cogliere anche le autentiche propensioni degli studenti compiendo un’analisi “dall’interno”, tramite chi vive il loro stesso mondo e detiene al contempo il necessario knowhow per indagarlo”.

Teatro dell’indagine Milano, da sempre ottimo indicatore e anticipatore di tendenze proiettate verso lo scenario internazionale. Oggetto dell’indagine un campione di 890 tra studenti e neolaureati di Bicocca, Bocconi, Cattolica, IED, IULM, Politecnico, Statale. Tra i dati emersi appare anzitutto evidente il forte interesse verso lo studio all’estero: il 75% degli intervistati si definisce infatti “tendenzialmente interessato”, primi tra tutti gli studenti della Bocconi (91%).

Ciononostante appare scarso il livello complessivo di informazione: il 64% è infatti “tendenzialmente poco informato”. Tra le fonti, la Rete è come sempre all’apice con il 73,50% delle preferenze. Meno scontati gli altri risultati: ad esempio, emerge la grande importanza del “passaparola” (43,30%) che prevale su fonti più autorevoli come quelle interne alle Università (37,50%), meeting day ed eventi specializzati (11,80%). Gli influenzatori esterni sembrano avere invece un peso marginale; interessante notare come l’importanza attribuita al giudizio dei propri docenti aumenti con il progredire degli anni di studio.

Analizzando nello specifico l’opinione sulle opportunità offerte dagli Atenei, gli studenti si mostrano complessivamente poco soddisfatti rispetto al numero di posti disponibili, agli elevati costi da sostenere e alle complesse e poco chiare procedure burocratiche.

Appare generalmente buono, invece, il giudizio sulla qualità delle sedi proposte, sull’ampiezza della rete geografica costituita dalle Università partner e sulla varietà dei programmi di scambio.

Motivazioni e ostacoli forniscono dati altrettanto interessanti.

Gli studenti mostrano un approccio serio e concreto verso le opportunità di studio all’estero: l’arricchimento formativo è l’obiettivo principale, inteso soprattutto come miglioramento della conoscenza di una lingua straniera (8,3 su una scala da 1 a 9) e del valore del proprio curriculum (7,4).

Gli ostacoli che incidono sulla decisione finale sono altrettanto concreti: l’aspetto economico è il primo in assoluto (7) seguito dall’elevata competitività della selezione (5,8) e dai complessi iter burocratici (5,5).

Si tratta di dati che meritano un’attenta considerazione, per certi versi inattesi se paragonati a una certa opinione comune che vuole i giovani italiani poco propensi a mettersi in gioco lontano dal proprio ambiente.

Al contrario, gli studenti considerano l’opportunità di un’esperienza formativa in un altro Paese un arricchimento fondamentale per le proprie competenze e il proprio futuro. Che potrebbe essere fuori dai confini nazionali: ben il 93% degli intervistati si dichiara infatti disponibile a valutare un’opportunità accademica o lavorativa estera al termine degli studi.

Gli studenti – sia quelli intervistati, sia quelli che avviciniamo ogni giorno con il nostro lavoro – desiderano fortemente mettersi in gioco e misurarsi con altre culture.

Contattaci se sei interessato a ricevere il report della ricerca.